E come diceva il buon Rino...
Non mi sarei mai immaginato di trascorrere questi giorni proprio in un posto dove ai primi di luglio, esami universitari di buffonologia al seguito, si trascorreva una gran giornata de solleone.
Ecco, i programmi cambiamo per quanto ben definiti nelle loro più piccole parti, cambiano così all'improvviso che il gusto dell'imprevisto (a chi viene in mente il termine "scouting" alzi la mano o faccia un colpo di click) riempie i pomeriggi capocottiani. Beh cambiano le cose ma il posto è lo stesso e pure la gente che, ahimè, si contestualizza sempre piu' nelle dune capocottiane riempite dei loro birrini, cannini, vodkini e chi piu' "ini" ha piu' ne metta. Quest'anno una novità, un recinto de legno, che separa, divide o forse protegge la specie protetta di chi va al mare per andare al mare e di chi va al mare per unirsi al coro di quelli che capocotta fino all'anno scorso non la conoscevano se non per sentito dire come spiaggia "de nudisti" ecc...ecc...
Mi viene da ridere a vedere i chili di nivea a coprire tatuaggi di cui non si conosce il vero senso, e di accozzaglie di lettini, birrini, bikini quando a due metri il recinto sta lì, separa e, per fortuna, divide dalla flora e fauna umana, quando la vera flora e fauna viene spaccata da chi si nasconde dietro ecologismi last second che lascia segni incivili, non orme, sulla sabbia.
tutti al mare quindi a mostra le chiappe (chi) chiare, chi lampadate.
Non mi sarei mai immaginato di trascorrere questi giorni proprio in un posto dove ai primi di luglio, esami universitari di buffonologia al seguito, si trascorreva una gran giornata de solleone.
Ecco, i programmi cambiamo per quanto ben definiti nelle loro più piccole parti, cambiano così all'improvviso che il gusto dell'imprevisto (a chi viene in mente il termine "scouting" alzi la mano o faccia un colpo di click) riempie i pomeriggi capocottiani. Beh cambiano le cose ma il posto è lo stesso e pure la gente che, ahimè, si contestualizza sempre piu' nelle dune capocottiane riempite dei loro birrini, cannini, vodkini e chi piu' "ini" ha piu' ne metta. Quest'anno una novità, un recinto de legno, che separa, divide o forse protegge la specie protetta di chi va al mare per andare al mare e di chi va al mare per unirsi al coro di quelli che capocotta fino all'anno scorso non la conoscevano se non per sentito dire come spiaggia "de nudisti" ecc...ecc...
Mi viene da ridere a vedere i chili di nivea a coprire tatuaggi di cui non si conosce il vero senso, e di accozzaglie di lettini, birrini, bikini quando a due metri il recinto sta lì, separa e, per fortuna, divide dalla flora e fauna umana, quando la vera flora e fauna viene spaccata da chi si nasconde dietro ecologismi last second che lascia segni incivili, non orme, sulla sabbia.
tutti al mare quindi a mostra le chiappe (chi) chiare, chi lampadate.
4 commenti:
mamma mia quanto è vero !!!!
anzi direi anche di più:com'è che dentro il recinto non c'è mai nessuno,mentre fuori siamo circondati da chiappette lampadate e tatuaggetti freschifreschi??
fosse che fosse che il recinto l'hanno messo proprio per noi,
ultimi discendenti di una razza in via d'estinzione???ma che aperitivo lounge anche per noi???
NAAAAAAAAA!!!!!!!!!!
come dimenticare che "sulla spiaggia de Capocotta ce so' du fiji de na.....signora, giocheno a palla fanno schiamazzo stanno sempre a rompe.......l'anima"
meglio dentro al recinto in compagnia del freesbettaro matto...
recinto all life long. eppoi:
"Coloro" derives from ancient latin form "eccu illorum" = here they are.
e quindi HERE THEY ARE nel recinto.
cmq non si fa così eh, che sparisci
totalmente ragione guidolino!
a dopo!!!
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